Simbolo e anomalia del glacialismo dolomitico, il caso del ghiacciaio della Marmolada
9 Settembre 2021

Il ghiacciaio della Marmolada è il simbolo del glacialismo dolomitico. È però un simbolo particolare perché rispetto agli altri ghiacciai delle Dolomiti è un ghiacciaio speciale. Questa è una cosa assai strana: i simboli dovrebbero rappresentare i canoni del gruppo che identificano. Il ghiacciaio della Marmolada è allo stesso tempo simbolo e anomalia.
Le Dolomiti sono montagne dalla topografia frammentata, con pareti verticali che si alternano a profonde vallate nello spazio di poche centinaia di metri. Non sono poi particolarmente alte. Solo le cime principali dei vari gruppi superano i tremila metri. Mancano inoltre altipiani in quota dove sia favorita la raccolta e la conservazione della neve. Simili caratteristiche non sono adatte al glacialismo. I ghiacciai hanno bisogno di nevi perenni da cui trarre alimento. In mancanza di grandi bacini di accumulo i ghiacciai non possono raggiungere dimensioni ragguardevoli. Ecco perché il tipico ghiacciaio dolomitico è piccolo.
A ben vedere i ghiacciai dolomitici sono solo parzialmente espressione di fenomeni climatici. I fattori più importanti che ne determinano il comportamento sono topografia ed esposizione ai raggi solari. Un ghiacciaio dolomitico il più delle volte si trova in una regione posta al di sotto del limite delle nevi perenni. Impossibile direte voi! No, le Dolomiti sono magiche anche in questo. Le alte pareti verticali convogliano ai piedi delle bastionate rocciose grandi slavine. Se i depositi di valanga sono protetti dal sole grazie al riparo delle cime circostanti, ecco che la neve potrà conservarsi a quote basse. È così che la neve si conserva anche dove non dovrebbe sopravvivere ai calori estivi.
Piccolo, incassato, basso e nascosto in un oscuro vallone: l’identikit del ghiacciaio dolomitico.
E la Marmolada? Con questa descrizione ha in effetti poco a che fare. Il ghiacciaio della Marmolada ha (o meglio aveva) dimensioni ragguardevoli, superando i 400 ettari alla fine del ‘800. È inoltre ben visibile e occupa l’ampio versante settentrionale che scende dalla cresta dove passano le varie punte della Marmolada. Per tutti questi motivi il ghiacciaio della Marmolada nonostante sia il simbolo glaciale delle Dolomiti, è in realtà una bellissima anomalia. Insieme al ghiacciaio della Fradusta, esso è infatti l’unico ghiacciaio di pendio delle Dolomiti. Tipicamente i ghiacciai di queste montagne sono ghiacciai di falda, di cono o al più di circo. Date un occhio qui per rinfrescare la classificazione dei ghiacciai alpini.
Insieme al ghiacciaio della Fradùsta sulle Pale di San Martino, il ghiacciaio della Marmolada è sicuramente il ghiacciaio più “climatico” delle Dolomiti. Questo perché a causa della topografia aperta e poco “dolomitica”, le valanghe non sono così frequenti e importanti su questo apparato glaciale. E allo stesso tempo, nonostante si sviluppi su un versante esposto a nord, il ghiacciaio non riceve protezione in termini di ombre dalle cime attorno. Questo significa che il ghiacciaio della Marmolada risente in modo particolare dei cambiamenti climatici. Non è un caso se si sta ritirando a ritmi sostenuti. È previsto che nei prossimi decenni sparirà quasi completamente. Rimarranno al più delle placche di ghiaccio ai piedi delle creste più alte, dove l’effetto di protezione dal sole è massimo.
Le Dolomiti perderanno il loro ghiacciaio più celebre e fotografato, peccato perché anche oggi, dopo oltre un secolo di ritiro, è ancora bellissimo.
